Sos trasporto pubblico.
Per luglio ed agosto si profila il taglio selvaggio del servizio, fino al 45% delle corse. Un'estate da incubo per le migliaia di romani che quest'anno non andranno in vacanza per la crisi economica. A lanciare l'allarme è il consigliere comunale Pd Athos De Luca.
Nel frattempo la stessa Atac sta acquistando dal suo Socio Francese (Les Cars Rouge s.a.) una partecipazione del 40% della società Trambus Open Spa.
Prima domanda a quale prezzo?
Non possiamo saperlo.
Alle mie domande l'amministratore delegato Diacetti ha risposto che non sono atti pubblici e le relazioni del Prof Marco Lacchini e quella di Ernst Young Spa sono presso l'Assessorato al Bilancio di Roma Capitale.
Questa joint venture Pubblico - Privato nasce subito male (come troppo spesso è accaduto in passato).
La Commissione Europea è intervenuta osservando che le linee "110 Open" e "Archeobus" gestite dalla Trambus Open Spa vanno ascritte tra i servizi di trasporto pubblico.
L'intervento della Commissione Europea era volto a verificare il rispetto delle direttive comunitarie in merito:
- all'affidamento diretto alla Società Trambus Open Spa nonostante non ricorressero i presupposti per considerarla una società in house;
- all'assenza di pubblicità e di confronto concorrenziale nell'affidamento del servizio, la cui scelta era stata operata in assenza di una procedura ad evidenza pubblica;
- all'effettiva chiusura del mercato agli operatori privati effettuate dal Comune di Roma.
Alla luce della procedura di infrazione aperta con la nota prot n. 2011/4015-C (2011) 7525 def. del 27/10/2011, a seguito di censura dell'Autorità di Vigilanza sulla Concorrenza e dell'Autorità di vigilanza sui Contratti Pubblici l'Amministrazione Capitolina ha inteso razionalizzare l'assetto dei servizi pubblici di trasporto aventi rilevanza turistica, attraverso una gara il cui iter è tutt'ora pendente.
L'amministratore delegato Diacetti dice che "stanno cercando di salvaguardare sia il patrimonio dell'azienda (in ripresa) sia i livelli occupazionali" avremmo piacere di vedere qualche numero, perchè se è vero che vanno salvaguardati i posti di lavoro, non vorremmo che le società a partecipazione pubblica puntino anche a salvaguardare qualche poltrona di troppo.
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