All’On.le Sindaco di Roma
Ignazio
Marino
Caro Sindaco,
con questa lettera i Presidenti dei Municipi di Roma
intendono fornire un contributo in vista dell’incontro di sabato 8 febbraio sul
tema “Riflessioni e proposte per cambiare Roma”.
Come da te giustamente affermato nelle linee programmatiche
2013/2018 per il governo di Roma Capitale, "i
municipi sono il livello istituzionale più vicino ai cittadini e devono poter
disporre degli strumenti per rispondere alle attese emergenti".
Pur consapevoli della difficile condizione economico-finanziaria
di Roma Capitale, crediamo sia fondamentale cogliere l'opportunità del Bilancio
previsionale 2014 per porre in essere un primo importante passo verso
l'effettiva costruzione delle municipalità.
Riteniamo quindi davvero non più rinviabile la costruzione
di un bilancio che metta nelle condizioni i municipi di poter esercitare le
funzioni attribuite dalla normativa vigente, consentendo agli stessi di
rafforzare il proprio ruolo di governo e non disattendere l'alto livello di
aspettativa dei cittadini generato dall'elezione diretta dei Presidenti.
Per segnare una forte
discontinuità con il passato ed avviare un profondo cambiamento nell’apparato
amministrativo della città è il momento di dare il via al federalismo
municipale - utilizzando gli strumenti normativi e regolamentari già a
disposizione - in una forma finalmente
più compiuta, che valorizzi i Municipi come organi di governo locale a tutti
gli effetti.
Che si tratti di una “rivoluzione” ormai non più rinviabile
è di tutta evidenza, e ciò è dimostrato anche dal lavoro che in queste ultime
settimane si è svolto nelle sedi istituzionali e politiche capitoline:
- nella Commissione
Riforme istituzionali e Roma Capitale, che sta svolgendo una preziosa opera di
analisi delle problematiche connesse alle varie ipotesi di decentramento sul
tema municipalità e bilancio, anche attraverso un primo esame delle voci di
entrata già direttamente assegnabili ai Municipi, e alla redazione di un’ipotesi
di modifica dell’art.46 del Regolamento del Decentramento Amministrativo;
- nella Commissione
Bilancio, con la proposta di un bilancio costituente che ristabilisca tempi
certi per l’iter di approvazione delle varie fasi ed avvii il decentramento
municipale, tornando ad essere lo strumento principale di programmazione dell’azione
politico – amministrativa nei territori;
- nel confronto, al
momento ancora tutto politico, avvenuto all’interno della Conferenza dei
Presidenti e successivamente con l’Assessore al Bilancio e l’Assessore al
Decentramento.
Dalla discussione avvenuta nella Conferenza dei Presidenti è
emersa con forza la necessità di una immediata inversione di rotta, soprattutto
rispetto al processo di accentramento compiuto dall'amministrazione Alemanno,
sia sul piano dette risorse economiche (piano investimenti /spesa corrente) che
su quello delle risorse umane (con l’inspiegabile concentrazione di personale
presso alcuni dipartimenti).
Per quanto riguarda le risorse economiche, pur nella
perdurante incertezza delle effettive disponibilità per il Bilancio di
Previsione 2014, il riequilibrio a favore dei Municipi può essere svolto in
fasi progressive:
-
la prima e più semplice operazione può
essere quella di assegnare ai Municipi nel prossimo Bilancio una quota
aggiuntiva di risorse per la spesa corrente in percentuale (ad es. l’1% - pari
a circa 60 milioni di euro - o altro, da
stabilire) rispetto alla massa complessiva del Bilancio di Roma Capitale.
-
la costituzione di un gruppo di lavoro
tecnico che definisca in maniera compiuta il meccanismo di decentramento e
gestione diretta delle entrate (oneri concessori, occupazione suolo pubblico,
concessioni commerciali, gestione dell’impiantistica pubblicitaria e relative
sanzioni, sanzioni urbanistiche e amministrative, introiti derivanti dai
servizi a domanda individuale, economie da appalti, ecc.) consentendo così ai
municipi di disporre in modo strutturale delle risorse necessarie per
programmare gli interventi e le prestazioni di servizi.
-
Il riconoscimento immediato delle maggiori
entrate, contribuendo così ad incentivare l’avvio di un meccanismo virtuoso che
consentirebbe di migliorare le procedure amministrative e di conseguenza
l’incremento delle entrate economiche provenienti dall’attività propria dei
municipi.
Nella fase di formazione
del prossimo Bilancio inoltre – come è stato richiesto in occasione
dell’incontro con l’Assessore Morgante del 23 gennaio u.s. – possono essere
svolti incontri specifici della Conferenza dei Presidenti con i singoli
Assessorati, con l’obiettivo di determinare in modo condiviso le quote di
risorse che – per ciascun settore di competenza – restano ai Dipartimenti e
quelle che vengono invece trasferite sui Municipi.
Altra esigenza
inderogabile, che ciascun Presidente ha sottolineato in modo chiaro nel momento
in cui si è proceduto alla votazione del parere sul Bilancio 2013, è quella che
per l’anno in corso venga assicurata alle strutture territoriali una quota di
Piano Investimenti municipale – completamente azzerata dalla precedente Amministrazione
- per la realizzazione di nuove opere e per gli interventi di manutenzione
straordinaria sulle strade e sul patrimonio scolastico indicate dai Municipi.
Anche per quanto riguarda
le Entrate non stimate in fase di
previsione, come ad esempio quelle derivanti dalla realizzazione di PUP, Piani
Casa, monetizzazioni ecc., si richiede che nel momento in cui queste si
realizzano vengano inserite direttamente
nel Bilancio del Municipio di competenza.
Per quanto riguarda le risorse umane, è di tutta evidenza che
il trasferimento delle risorse economiche dovrà viaggiare di pari passo con il
trasferimento ai territori di adeguate risorse umane, anche e soprattutto in
considerazione dell’ulteriore decentramento di funzioni che il trasferimento di
risorse economiche comporta: si pensi a titolo id esempio alla necessità di
implementare il personale degli uffici che devono lavorare sul recupero delle
entrate ovvero quello degli uffici tecnici per un più efficace controllo del
territorio. Per altro, le attività citate si rendono assolutamente necessarie
per garantire l’avvio di un circolo virtuoso che, se da un lato può assicurare
maggiori entrate per l’amministrazione, dall’altro risulta assolutamente
necessario per garantire la legalità e la sicurezza nei territori. E’ perciò necessario
che l’Assessorato e il Dipartimento Risorse Umane procedano ad una attenta analisi degli effettivi fabbisogni di
personale delle strutture territoriali e centrali, finalizzata all’obiettivo
citato.
E’ evidente che
decentramento non significa soltanto più risorse per i Municipi. Molto altro è
necessario fare per garantire il governo pieno dei territori: pensiamo alla partecipazione diretta dei Municipi alla formazione ed
alla gestione dei contratti di servizio con le Aziende municipalizzate, alla
gestione del patrimonio pubblico locale e del verde, alla necessità di
istituire forme di indirizzo e di controllo più diretto sui gruppi territoriali
della Polizia Locale, solo per citare alcuni temi tra i più delicati.
Ma su questi avremo modo
di confrontarci più avanti. Oggi ti chiediamo di farti garante dell’avvio di
questo processo di trasformazione del modello di governance della città, attraverso l’impegno ad attuare, a partire
dalla formazione del bilancio di previsione per l’anno in corso, ogni
iniziativa utile per attribuire ai Municipi il ruolo che compete loro in una
capitale europea.
Iniziamo da qui, per
cambiare profondamente Roma.
Sabrina Alfonsi Municipio
Roma I
Giuseppe Gerace Municipio
Roma II
Paolo Emilio Marchionne Municipio
Roma III
Emiliano Sciascia Municipio
Roma IV
Giammarco Palmieri Municipio
Roma V
Marco Scipioni Municipio
Roma VI
Susana Ana Maria Fantino Municipio Roma VII
Andrea Catarci Municipio
Roma VIII
Andrea Santoro Municipio
Roma IX
Andrea Tassone Municipio
Roma X
Maurizio Veloccia Municipio
Roma XI
Cristina Maltese Municipio
Roma XII
Valentino Mancinelli Municipio
Roma XIII
Valerio Barletta Municipio
Roma XIV
Daniele Torquati Municipio
Roma XV
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