lunedì 17 gennaio 2011

Parlare di cose concrete!

E' iniziato un altro anno così come era finito il precedente.
Berlusconi che corre a gambe levate per fuggire dalle sue responsabilità recenti (rapporti con minorenni) e meno recenti ( numerosissimi i casi che non vale la pena neanche ricordare) con i suoi accoliti a trovare attenuanti e giustificazioni con argomentazioni sempre più comiche. La pseudo opposizione al cachemire invece parla un linguaggio a volte incomprensibile da Bersani a Di Pietro a rincorrere il sultano.
Poi ci siamo noi cittadini, i dipendenti, i pensionati al minimo, i precari, le donne lavoratrici, i piccoli artigiani e commercianti.
Nessuna novità sulla modifica della folle imposta denominata IRAP che penalizza chi ha molti lavoratori (ma non sentiamo parlare tutti i giorni di disoccupazione?), l'inesistenza di significativi asili nido e scuole materne (con i miracoli che fanno gli operatori di quelli esistenti per aiutare tutti) per le famiglie giovani.
L'impossibilità per le centinaia e migliaia di giovani di programmare un futuro.
Ed è proprio qui, che persone come Di Pietro e noi come partito dovremo dimostrare quanto valiamo, abbiamo tutti i giorni in bocca la parola Costituzione (che è meravigliosa) ma cosa facciamo per liberare tutte quelle persone che stanno perdendo la loro libertà quando sanno che ogni 6 mesi il loro contratto fonte di reddito e sussistenza potrebbe non esserci più?
Ci vuole tanto a capire che così come sono le leggi sul lavoro tutelano solo chi il lavoro ce l'ha?
Ci vuole tanto a proporre che il periodo di prova e contratti a progetto non possono superare l'anno di validità (ovviamente l'anno non deve essere continuativo perchè a molti furbi potrebbe venire la folle idea di interrompere per un mese la collaborazione per azzerare il contatore).
Ci vuole molto a far funzionare gli uffici di collocamento anzichè demandare questa funzione ai privati come avviene con le agenzie interinali? La vita umana non può essere trattata come un ticket pasto.
Ci vuole molto a snellire la pubblica amministrazione dei numerosi servizi non richiesti dai cittadini "utili" solo per giustificare inutili posti di lavoro?
Un partito liberale come IDV dovrebbe pretendere l'uscita dal folle motto TUTTO a TUTTI dalla sanità, alla scuola etc etc, è stato un inganno che ha fatto collassare lo Stato sociale quello vero e la protezione per chi ha veramente bisogno di supporto ed in questo supporto ci metto anche le piccolissime imprese italiane che generano 11.500.000 posti di lavoro.
Un'altra Italia è possibile purchè tutti i cittadini abbiano un sussulto, la troppa delega ed il troppo disinteresse ci ha portato sin qui.

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