mercoledì 5 dicembre 2012

Striscia la Notizia - Un pò di storia di una materna abbandonata a Via Casal del Marmo 212!


Le proviamo tutte!

Il rammarico grande è che con un piccolo sforzo tante opere potrebbero essere finite e portare sollievo ai residenti!

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16322

Un piccolo fuori onda
http://www.youtube.com/watch?v=VIvOwio2qN0&feature=plcp


RELAZIONE IN ORDINE AGLI ACCADIMENTI STORICI RELATIVI
ALL’INTERVENTO PER IL COMPLETAMENTO DELL’EDIFICIO SCOLASTICO PER SCUOLA MATERNA IN LOC. CASAL DEL MARMO

a)    con Deliberazione Consiliare n°1077 del 27/3/1979 veniva approvato il progetto per i lavori di costruzione della Scuola Materna in Via Casal del Marmo (loc. Palmarola) – Circ. XIX (ora Municipio Roma 19);
b)    con contratto del 5/6/1984 – rep. n°79345 i predetti lavori venivano affidati alla Impresa COSTRUZIONI LUIGI GUIDA S.p.A. per un importo pari a L. 561.770.940 al netto dell’aumento d’asta del 163,13%;
c)    i lavori vennero consegnati in data 6/4/1989 e sospesi in data 29/5/1991;
d)    con Deliberazione del Commissario Straordinario n°705 dell’8/8/1989 veniva preso atto della incorporazione della “COSTRUZIONI LUIGI GUIDA S.p.A.” nella “S.I.L.C.E. S.r.l.”;
e)    con Deliberazione della Giunta Comunale n°2604 del 17/6/1992 veniva approvato il progetto dei lavori di completamento dell’edificio per adeguarlo alle normative nel frattempo intervenute e con il quale l’ammontare complessivo dell’intervento veniva elevato a L.1.451.524.860 di cui L.730.270.940 per lavori al netto dal ribasso d’asta e dall’I.V.A.;
f)     i lavori vennero ripresi in data 11/5/1992 per poi essere definitivamente sospesi in data 27/5/1992;
g)    con istanza del 18/9/1992, l’Impresa appaltatrice chiedeva lo scioglimento del contratto ai sensi dell’art.30 – secondo comma – del DPR n°1063/1962;
h)    la SILCE, con atto di citazione notificato in data 10/11/1994, conveniva in giudizio l’Amministrazione Comunale per sentire pronunciare la risoluzione del contratto per inadempimento del Comune e la condanna dello stesso al pagamento della somma di L.1.424.000.000 per danni e maggiori oneri derivanti da da detta risoluzione contrattuale, oltre interessi, rivalutazione e spese legali, di cui L.106.000.000 per lavori eseguiti e non contabilizzati;
i)      con Deliberazione della Giunta Comunale n°591 del 7/3/1995 veniva confermato e ribadito l’avvenuto scioglimento del contratto stipulato con l’Impresa S.I.L.C.E. s.r.l., per concorde volontà delle parti e senza indennità alcuna a favore della Impresa medesima;
j)      con verbale di constatazione prot. Rip.ne V – LL.PP. n°39136 del 18/10/1995, l’allora competente Direttore dei Lavori, procedeva alla ricognizione delle opere eseguite dalla Impresa SILCE prima dell’avvenuta sospensione dei lavori avvenuta in data 29/5/1991 e non contabilizzati, quantificandoli in L.106.447.494 oltre I.V.A. al 9%;
k)    con Deliberazione della Giunta Comunale n°3908 del 19/12/1995, veniva, dunque, corrisposta, in favore della Impresa S.I.L.C.E. s.r.l., la somma di complessive L.161.899.346, a titolo di corrispettivo per i lavori eseguiti sino alla intervenuta  cessazione dell’appalto;
l)      con sentenza n°14548 del 12/5/2000, la Sez. IV del Tribunale Civile di Roma respingeva integralmente le richieste di parte attrice concludendo favorevolmente all’Amministrazione Comunale il giudizio incardinato innanzi al Giudice Ordinario;
m)  avverso la sentenza di primo grado, la soc. SILCE S.p.A. ha proposto appello, conclusosi con la Sentenza della Corte di Appello di Roma - Prima Sezione Civile, con sentenza n° 817/2009, divenuta esecutiva, ha condannato il Comune di Roma al pagamento, in favore della appellante, della somma di complessivi € 396.339,64;
n)    nelle more della definizione dell’iter giudiziario, si è proceduto alla elaborazione del progetto dei lavori di completamento dell’edificio a livello definitivo, progetto approvato con Deliberazione della G.C. n°738 del 25/11/2003;
o)    già all’atto della stesura del progetto esecutivo, emerse la necessità di reperire ulteriori risorse finanziarie per garantire la totale copertura economica dei lavori di completamento di un edificio abbandonato sin dal 1992.   Infatti, tale fase progettuale, doveva necessariamente tenere in debito conto l’evoluzione, nel tempo, della normativa di settore in materia di prevenzione dell’azione sismica, nuove normative tecniche per l’edilizia, risparmio energetico, come pure del sensibile incremento dei costi vivi di manodopera e materie prime.   A tal fine si ebbe a richiedere, in più occasioni, l’allocazione in bilancio di adeguati finanziamenti integrativi; richieste, purtroppo, mai recepite.   In tale situazione di fatto, in sede di revisione straordinaria dei residui passivi, si è ritenuto opportuno procedere alla cancellazione delle somme residue destinate all’intervento, pari ad € 749.000,00, in quanto insufficienti, liberando risorse finanziarie da destinare ad altri interventi ritenuti più attuali e/o attuabili.
Allo stato, le somme necessarie alla realizzazione dell’intervento di completamento, ascendono a circa 1 milione e 600 mila euro.

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