giovedì 2 ottobre 2014

Una Mamma scrive al Ministro.

Ricevo e Pubblico la lettera di una Mamma al Ministro Marianna Madia.

Uno sfogo composto e costruttivo che dimostra in che condizione la Scuola, che cresce e forma i nostri figli, è ridotta.

Sempre più Mamme così che non si rassegnano e rivendicano un Futuro migliore per i nostri bambini.

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Gentile Ministra Madia,

sono la mamma di due bambini che frequentano l’Istituto Pablo Neruda di Roma che lei ha visitato il 15 settembre in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico.

I miei figli, rispettivamente di 6 e 11 anni, frequentano due plessi distinti dell’istituto, scuola primaria e scuola secondaria, distaccati rispetto alla sede centrale che lei ha visitato e, come ho avuto modo di leggere su vari media, ha apprezzato.

Voglio essere breve per non tediarla con le mie considerazioni, per questo le espongo la situazione in due parole.

L’istituto comprensivo Pablo Neruda accoglie 1450 alunni ed è il più grande del XIV municipio di Roma, consta di 4 plessi, due (fra cui la sede centrale) ubicati sulla via Casal del Marmo, altri due distaccati in via Ascrea (a due km dalla centrale).

Lei ha avuto la possibilità di visitare soltanto i due plessi centrali (elementari e medie), due strutture relativamente recenti e in buone condizioni da un punto di vista strutturale; in particolare la scuola media, grande e funzionale, che ha colpito la sua attenzione a tal punto da farle dire che avrebbe scelto una scuola come questa per i suoi figli. Bene.

Le faccio presente che questa scuola, dotata di laboratori ben tenuti ed equipaggiati, lo scorso anno scolastico non ha avuto la possibilità di farli funzionare appieno per mancanza di fondi; il FIS erogato lo scorso anno è stato talmente esiguo che non ha permesso neanche di garantire fotocopie e materiale didattico-amministrativo per tutto l’anno.

 Certo c’è il contributo volontario (o erogazione liberale come dir si voglia…) su cui molte scuole (e molti politici) contano, ma, le vorrei sottolineare che si tratta di scuola pubblica che DEVE essere gratuita e aperta a tutti come sancisce la Costituzione e deve funzionare a prescindere dagli eventuali contributi delle famiglie.

I due plessi che non ha avuto modo e tempo di visitare, quelli situati in Via Ascrea, presentano numerosi problemi strutturali tali da rendere difficoltosa, in alcune circostanze, la permanenza dei bambini sia all’interno che all’esterno degli edifici.

Lo scorso anno, a causa dei frequenti nubifragi che si sono verificati a Roma, in particolare a Roma nord, alcune classi sono state evacuate poiché c’erano delle importanti infiltrazioni d’acqua, anche in prossimità di cavi elettrici. Speriamo che il tempo, quest'anno, sia clemente!

Per non parlare degli spazi esterni della scuola elementare che accoglie anche diverse sezioni di materna. Spazi scarsamente manutenuti dal comune, con problematiche ataviche che ogni anno si ripresentano senza una soluzione e che, in alcune circostanze estreme, hanno portato i vari presidi che si sono succeduti, a vietare l’uso del giardino costringendo bambini dai 3 agli 11 anni a stare dentro le aule per 8 ore al giorno.

Per non parlare della palestra della scuola elementare il cui pavimento ha avuto un cedimento strutturale e i bambini, per poterla comunque utilizzare, devono muoversi fra transenne e paletti.

Per non parlare delle disastrose condizioni in cui versa la scuola media di via Ascrea 26, scuola selezionata per l’ottenimento dei fondi per interventi urgenti in materia di edilizia scolastica, fondi che la regione Lazio, a distanza di più di un anno, non ha ancora assegnato. Per fortuna che gli interventi erano urgenti!

Per farle capire la situazione, visto che la sua visita si è limitata alle sole scuole centrali, le mando alcune foto relative alle scuola media Pablo Neruda di via Ascrea.

Le guardi e poi mi dica se ci manderebbe i suoi figli.

Un saluto.

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