venerdì 12 ottobre 2012

Interrogazione al Senato per Testa di Lepre!

Nonostante i tempi duri, continuiamo a lavorare su problemi del quotidiano.

Scrivo solo una riga su quanto sta avvenendo in Idv: quando si predica TROPPO e si pratica TROPPO POCO questo succede!

Qui il testo presentato da Elio Lannutti al Senato sull'assurda vicenda di Testa di Lepre!


Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08398

Atto n. 4-08398

Pubblicato il 11 ottobre 2012, nella seduta n. 813

LANNUTTI - Ai Ministri dello sviluppo economico, per la coesione territoriale e dell'interno. -
Premesso che:
come si legge su un articolo pubblicato su "romatoday.it" del 4 ottobre 2012, nel quartiere Testa di Lepre, «situato nella parte nord-ovest» di Roma, «al confine con Fiumicino», gli «abitanti della zona vivono una condizione di emergenza perché sono stati privati della fornitura di acqua e sono costretti a viaggiare in auto con serbatoi e mini-cisterne, di modo tale da caricare il quantitativo d'acqua che serve al fabbisogno delle famiglie. (...) "Alcuni hanno speso circa 5000 euro per farsi un pozzo per l'acqua, altri hanno modificato dei pick up, trasformandoli in vere e proprie mini-autobotti che arrivano a Fiumicino a prendere l'acqua, a soli 50-100 metri da qui", ci ha raccontato uno dei residenti della zona. Ecco, i cittadini: coloro che, in questa storia, ci stanno perdendo di più, presi nel mezzo della diatriba tra i due attori veri, che sono Acea da un lato e Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) dall'altro. Ma se quella dei cassoni d'acqua e dei pozzi costruiti privatamente è la situazione attuale, proviamo a ricostruire la situazione degli ultimi mesi. "L'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio - ci ha raccontato un residente - usava fino a poco tempo fa, per rifornire d'acqua la zona, i pozzi artesiani: "Da quando questi pozzi sono diventati inutilizzabili a causa dell'arsenico contenuto nell'acqua, Arsial ha cominciato piano piano a farli decadere, non riparandoli man mano che si rompevano". Una cittadina ci ha riferito che "già dal 2010 l'Agenzia ha avviato legalmente le operazioni per dismettere gli acquedotti". La stessa persona ci ha informati su un fatto: "Le bollette sulle utenze del 2011 che sono arrivate ai residenti vengono da Arsial, mentre quelle del 2012 non sono ancora arrivate. Dunque noi non sappiamo di chi sia la gestione, al momento". Nel frattempo, in concomitanza con le dismissioni di Arsial, un cittadino ci ha raccontato che "da più di un anno Acea doveva avviare i lavori per l'allaccio della zona all'acquedotto di Peschiera, che avrebbe dunque rifornito prima Tragliatella e poi noi. Ma questi lavori sono partiti solo ieri". Su questo punto torneremo più avanti. Cos'è successo, dunque, quando Arsial ha cominciato a non riparare i pozzi e renderli a norma di legge? L'acqua non è più arrivata. Ma mentre il comune di Fiumicino è riuscito a ripristinare l'acqua per i suoi residenti, a Testa di Lepre le persone sono rimaste a secco. Lo stesso cittadino ci ha informato sul prosieguo della situazione: "A giugno, quattro cittadini hanno presentato un esposto ai carabinieri di Casalotti, ma non è cambiato nulla. A metà giugno, l'associazione Robin Hood ha inviato un fax al XIX Municipio per richiedere un servizio di autobotti. La risposta che è arrivata - non firmata dal presidente - parlava dell'impossibilità di inviare autobotti e di alcune utenze della zona che avevano allacci abusivi, e che, dunque, se fosse partito un controllo, ci sarebbero state sicuramente delle denunce". E siamo arrivati all'estate. A fine giugno sono arrivate le autobotti a rifornire i cittadini: la situazione, ci ha detto un residente, "è durata fino alla prima metà di agosto. Tra l'altro, le autobotti non passavano con cadenza regolare: infatti, non vi erano giorni o orari prestabiliti in cui i cittadini sapevano quando sarebbero passate, col rischio di restare senz'acqua". Dalla seconda metà di Agosto, dunque, i residenti di Testa di Lepre non hanno né acqua corrente né autobotti. (...) ricostruendo ciò che è avvenuto a fine settembre» il problema sorgerebbe da una diatriba tra le due agenzie, come si deduce da «una corrispondenza tra Acea ed Arsial per l'invio delle autobotti. "L'Arsial ha inviato tre fax ad Acea per l'invio di alcune autobotti per rifornire i residenti della zona. L'Acea risponde inviando un preventivo di circa 400 euro. L'Arsial risponde accettando il preventivo. L'Acea risponde che purtroppo non può inviare le autobotti perché impegnate in altre misure"»;
in questa situazione, inoltre, il rischio è che si creino problemi di natura igienico sanitaria con conseguente sviluppo di patologie;
dalle ultime notizie di stampa (si veda "lnx.romacapitalemagazine.it") sembrerebbe che «La grave questione della mancanza di acque nelle case di alcune vie di Testa di Lepre ricadenti nel Municipio 19 Roma e Comune di Fiumicino sembra essere arrivata ad una svolta: dopo la mobilitazione dei cittadini, con l'appoggio di alcune forze politiche,in primis Movimento per Roma articoli apparsi su varie testate locali, finalmente l'ACEA con ARSIAL sono intervenuti nel comprensorio di Teste di Lepre/Tragliata, con lavori consistenti che porranno rimedio, si spera, a delle carenze strutturali che rendono oltremodo difficile la distribuzione dell'acqua in tutta la zona. Oltretutto, nelle ultime settimane si sono riscontrati problemi anche con il servizio delle autobotti, privando così i residenti dell'unica fonte di acqua potabile utilizzabile, e facendoli sentire praticamente abbandonati e dimenticati. Questo problema si aggiunge ad altri che affliggono questa zona, come quello della mancanza di scuole, che costringe i bambini a percorsi di un'ora e mezzo per raggiungere la scuola a Tragliata con il pullman scolastico, nonché la totale assenza di spazi ricreativi pubblici del municipio 19. Al riguardo Francesco Ceccalupo, coordinatore municipale del Movimento per Roma che sta seguendo personalmente la vicenda, ha raccontato le varie fasi dell'intervento dell'ACEA, dal posizionamento delle elettropompe di rilancio trifase da 400 V posizionate all'interno della torre piezometrica di Largo Formichi, all'adeguamento del voltaggio della corrente elettrica necessario per muoverle, alla sostituzione di una condotta che strozzava il flusso dell'acqua. Comunque alcuni problemi rimangono da risolvere, come l'insufficienza della portata di alcune tratte della condotta, che dalla principale DN1000 viene fatta la presa con DN100 e dopo qualche metro si allarga a DN200, causando problemi di portata, pressione e prevalenze. In generale si tratta di una rete idrica obsoleta, che attraversa questa parte di campagna romana e arriva fino a Roma centro; una rete idrica questa locale, oltretutto creata per l'utilizzo in agricoltura, e non urbano. In ogni caso la grande mobilitazione ha cominciato a dare i suoi frutti, gli importanti interventi effettuati nelle ultime settimane sicuramente nel giro di poco tempo riporteranno l'acqua nelle case delle famiglie di Testa di Lepre, che, non lo dimentichiamo, fa parte del Comune di Roma, e non del deserto del Sahara»,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative di propria competenza il Governo intenda assumere affinché venga ripristinato immediatamente nel quartiere Testa di Lepre il servizio di rifornimento delle autobotti, con un orario prestabilito, e vengano dati ai residenti dei tempi certi sulla ripresa della fornitura idrica;
se risulti corrispondente al vero che sia in corso un intervento dell'Acea che dovrebbe rimediare alle carenze strutturali che rendono comunque difficile la distribuzione dell'acqua in tutta la zona;
quali iniziative di competenza si intenda adottare al fine di risolvere gli ulteriori problemi relativi all'insufficienza della portata di alcune tratte della condotta, causando problemi, oltre che di portata, di pressione e di prevalenze;
se non intenda infine intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, presso l'amministrazione capitolina al fine di risolvere i numerosi problemi e le numerose carenze sofferte dal quartiere della Capitale, che si presenta con strade dissestate, illuminazione stradale inesistente, collegamenti pubblici insufficienti ed inadeguati, mancanza di scuole e spazi ricreativi pubblici, restituendo dignità di cittadini ai residenti.

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